PREMIO ELIO BOTTI – PROCLAMAZIONE VINCITORI E INTERVENTI TECNICI

Ultima modifica: 17 Settembre 2021

La XVI edizione del Premio “Elio Botti – Come Acqua Saliente” è stata caratterizzata dalla premiazione “di lavori di respiro internazionale, molto innovativi sia sotto il profilo scientifico, sia sotto il profilo culturale in senso lato, di grande ricaduta e impatto nella quotidianità, che esprimono concretamente lo spirito del Premio” come ha sottolineato Fabio Botti, Presidente del Premio.

Si rendono disponibili a tutti gli iscritti gli interventi del Prof. Paolo Fabbri e del Prof. Pietro Zangheri, docenti al Dipartimento di Geoscienze e neo consiglieri,  il primo dal  titolo “Inquinanti naturali nelle falde acquifere del Veneto: un esempio con l’arsenico” e il secondo dal titolo “Le acque non hanno confini geografici – Tutela e corretto uso delle acque tra protocolli sovranazionali e problematiche locali“.

E’ la geologa Arianna Musacchio, con una tesi di dottorato dall’ampio respiro europeo, ad aggiudicarsi la XVI Edizione del Premio “Elio Botti – Come Acqua Saliente”.
Lo studio, che vede la collaborazione dell’Università di Pavia e della spagnola Universitat de Gerona, ha per titolo “Socio-hydrogeological assessment of EU Nitrates – Directive application in the Lombardy plain (Italy)”. E’ stato apprezzato “non solo per i risultati scientifici ottenuti, ma anche per l’approccio innovativo applicato. Lo studio degli acquiferi della pianura lombarda mostra infatti una valutazione della ricaduta della direttiva dell’UE sui nitrati non solo relativamente agli effetti sulla qualità delle acque sotterranee, ma anche sui risvolti di carattere sociale, con tutte le sfaccettature di tipo economico, commerciale, tecnologico, ecc…” .
Questo lavoro ha portato per la prima volta alla ribalta degli studi nel campo dell’Idrogeologia delle implicazioni di carattere sociologico.

Una menzione speciale la Giuria la ha riservata a Domenico Marino Barberio, dell’Università La Sapienza di Roma, per la sua tesi di dottorato di ricerca dal titolo “Monitoraggio idrogeologico come potenziale metodologia d’indagine dei precursori sismici ”. Si tratta di “un studio molto complesso sui precursori sismici, svolto nell’Appennino Centrale, i cui risultati mostrano interessanti correlazioni tra fenomeni sismici e monitoraggi idrogeologici che indicano l’importanza di approfondire le conoscenze in un campo che ha così importanti ricadute per la salvaguardia di vite umane”.

Ad imporsi nella sezione Fuori Concorso è la coinvolgente lettura del racconto Il vaso fesso, da parte del Dott. Francesco Merli, Direttore dell’Unità Operativa di Ematologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, Presidente di GRADE Onlus, che “con la sua autorevolezza, ha saputo trasformare una piattaforma digitale in un luogo privilegiato per la conoscenza, il rispetto e l’amore per l’acqua, diffondendo in modo capillare un racconto semplice, ma latore di un messaggio potente, ricco di implicazioni, dove grande protagonista è la risorsa idrica, con tutto il suo valore.”

L’iniziativa del Dott. Merli – che ha postato su Facebook il video con la sua interpretazione del racconto, scritto da Jihad Darwiche per i Racconti del Mediterraneo – si inserisce nel progetto congiunto Reggionarra, Laboratorio Teatrale Rodari, Network internazionale Reggio Children, Centro Internazionale Loris Malaguzzi.

 

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